I Rischi chimici-biologici per l’OSS

L’OSS è tra le figure più esposte a operare all’interno degli ambiti sanitari e dell’assistenza, caratterizzati da molteplici rischi presenti negli ambienti di cura.

Per agente biologico s’intende:

  1. Primo Gruppo: agenti con poca probabilità di causare malattie in soggetti umani;
  2. Secondo Gruppo: agenti che possono causare malattie nell’uomo e costituire un rischio per i lavoratori; è poco probabile che si propaghino nelle comunità; sono di norma disponibili efficaci misure profilattiche o terapeutiche (come ad es. per Staff. Aureus, Clostr. Tetani, B. Pertussis, Nisseria Meningitidis, N. Gonorrhoeae);
  3. Terzo Gruppo: agenti che possono causare malattie gravi nell’uomo e costituire un serio rischio per i lavoratori; possono propagarsi nella comunità, ma di norma sono disponibili efficaci misure profilattiche o terapeutiche (come ad es. per HBV, HCV, HIV, S. Typhi);
  4. Quarto Gruppo: agenti che possono provocare malattie gravi nell’uomo, costituire un serio rischio per i lavoratori, presentare un elevato rischio di propagazione nella comunità, non essendo disponibili di norma efficaci misure profilattiche o terapeutiche (Virus Ebola, Crimea-Congo);

Gli ambienti sanitari sono delle realtà complesse di forte impatto sociale sul piano delle prestazioni erogate, dell’imponenza delle strutture architettoniche, del considerevole indotto di aziende di servizi, dell’urbanizzazione, delle vie di collegamento e così via.

Normative di sicurezza e norme tecniche si rinnovano di continuo e non sempre in una struttura così complessa come quella ospedaliera, ove quotidianamente si affrontano emergenze di tipo clinico, la sicurezza viene posta in primo piano.

I principali rischi a cui gli operatori socio sanitari sono esposti:

  • Rischio biologico (infezioni)
  • Rischio chimico (esposizione a sostanze chimiche come disinfettanti, detergenti, ecc.)
  • Rischio fisico (rumore, radiazioni ionizzanti, campi elettromagnetici e elettricità).
  • Rischio da movimentazioni dei carichi (problemi muscolo-scheletrici);
  • Rischio psico-sociale (stress lavoro correlato, burnout, molestie, ecc.).
RISCHI BIOLOGICI

L’OSS può essere esposto a uno dei rischi principali, i rischi biologici. L’operatore sanitario è infatti costantemente a contatto diretto con materiali biologici (ad esempio sangue, saliva, altri fluidi, aerosol respiratori) nonché da materiali o strumenti che siano stati contaminati da sangue o da altre sostanze risultanti potenzialmente infette. L’elemento fondamentale associato al rischio biologico è legato all’esposizione sul luogo di lavoro a agenti biologici. Tale esposizione può avvenire attraverso le microlesioni o lesioni dell’operatore, tramite l’utilizzo di oggetti o strumenti taglienti e durante le prestazioni che generano aerosol.

Il Titolo X del D.Lgs. 81/08 disciplina l’utilizzo degli agenti biologici nelle attività lavorative, incluse le attività di didattica e di ricerca, prevedendo modalità di lavorazione e misure di tutela e di sicurezza. Il Titolo X comprende anche le attività che comportano l’uso non deliberato di detti agenti che possano infettare l’uomo.

Per agente biologico s’intende:

  • Ai sensi dell’art. 267 del D. Lgs.81/08 Titolo-X per agente biologico si intende: -“qualsiasi microrganismo anche geneticamente modificato, coltura cellulare ed endoparassita umano che potrebbe provocare infezioni, allergie, intossicazioni”;
  • Microrganismo: qualsiasi entità microbiologica, cellulare o meno, in grado di riprodursi o trasferire materiale genetico;
  • Coltura cellulare: il risultato della crescita in vitro di cellule derivate da organismi pluricellulari.

ESPOSIZIONE AL RISCHIO

Il rischio biologico strettamente legato agli effetti dell’esposizione ad un agente biologico: questo rischio si quantifica e si definisce in base alla pericolosità dell’ agente biologico ed alla durata del tempo dell’esposizione, in rapporto a:

  • Infettivitaà capacità di un dato agente biologico patogeno di penetrare nell’ospite e di moltiplicarsi in esso;
  • Patogenicità capacità di un dato agente biologico patogeno di produrre malattia a seguito di infezione;
  • Trasmissibiltà  capacità di un dato agente biologico patogeno di essere trasmesso da un soggetto infetto ad un altro soggetto
  • Neutralizzabilità disponibilità  di efficaci misure profilattiche per prevenire la malattia o di efficaci terapie per la prevenzione (vaccini e o profilassi) e per la sua cura. Il D. Lgs.81/08 Allegato XLVII elenca le misure di contenimento nelle Strutture Sanitarie

A seconda del rischio di infezione per l’Oss, gli agenti biologici vengono suddivisi in quattro gruppi

  1. Primo Gruppo: agenti con poca probabilità di causare malattie in soggetti umani;
  2. Secondo Gruppo: agenti che possono causare malattie nell’uomo e costituire un rischio per i lavoratori; è poco probabile che si propaghino nelle comunità; sono di norma disponibili efficaci misure profilattiche o terapeutiche (come ad es. per Staff. Aureus, Clostr. Tetani, B. Pertussis, Nisseria Meningitidis, N. Gonorrhoeae);
  3. Terzo Gruppo: agenti che possono causare malattie gravi nell’uomo e costituire un serio rischio per i lavoratori; possono propagarsi nella comunità, ma di norma sono disponibili efficaci misure profilattiche o terapeutiche (come ad es. per HBV, HCV, HIV, S. Typhi);
  4. Quarto Gruppo: agenti che possono provocare malattie gravi nell’uomo, costituire un serio rischio per i lavoratori, presentare un elevato rischio di propagazione nella comunità, non essendo disponibili di norma efficaci misure profilattiche o terapeutiche (Virus Ebola, Crimea-Congo);

Infine per quanto riguarda la classificazione degli agenti biologici, la loro pericolosità è caratterizzata da:

  • infettività;
  • capacità di un microrganismo di penetrare e moltiplicarsi nell’ospite;
  • patogenicità: capacità di produrre malattia a seguito di infezione
  • trasmissibilità: capacità di un microrganismo di venire trasmesso da un soggetto infetto ad uno suscettibile
  • neutralizzabilità: disponibilità di efficaci misure profilattiche per prevenire la malattia o terapeutiche per la sua cura.
RISCHI CHIMICI

L’OSS può essere esposto a questo rischio quando, per motivi professionali realizza la preparazione e la somministrazione di farmaci o agenti chimici. La manipolazione di antibiotici può essere causa di possibili effetti allergici (principalmente dermopatie a carico delle mani, orticaria, rinite, asma bronchiale) così come alcune pomate o preparati topici. È buona norma per tutti gli operatori,come l’OSS, usare guanti di protezione ed evitare la dispersione ambientale (polveri, soluzioni, aerosol).

Per agenti chimici si intendono  tutti gli elementi o composti chimici, sia da soli sia nei loro miscugli, allo stato naturale o ottenuti, utilizzati o smaltiti, compreso lo smaltimento dei rifiuti.

Come previsto dalla normativa sulla sicurezza, il datore di lavoro ha l’obbligo di informare il personale sulle caratteristiche dei prodotti utilizzati e sulle precauzioni da adottare in base al tipo di prodotto e alle modalità di impiego. Un uso errato delle sostanze chimiche può esporre l’operatore a rischi elevati per la propria salute. Alcune sostanze se inalate, maneggiate senza protezione o ingerite accidentalmente possono essere cancerogene.

Per agenti chimici si intendono  tutti gli elementi o composti chimici, sia da soli sia nei loro miscugli, allo stato naturale o ottenuti, utilizzati o smaltiti, compreso lo smaltimento dei rifiuti.

Come previsto dalla normativa sulla sicurezza, il datore di lavoro ha l’obbligo di informare il personale sulle caratteristiche dei prodotti utilizzati e sulle precauzioni da adottare in base al tipo di prodotto e alle modalità di impiego.Un uso errato delle sostanze chimiche può esporre l’operatore a rischi elevati per la propria salute. Alcune sostanze se inalate, maneggiate senza protezione o ingerite accidentalmente possono essere cancerogene.

Come si presentano le sostanze chimiche:

Si presentano  sia allo stato liquido che solido (polveri sottili) e gassoso (nebbie, fumi, vapori). Il loro grado di pericolosità viene indicato in base alle loro proprietà fisico-chimiche, tossicologiche, inquinanti tramite le etichettature, scheda di sicurezza e le indicazioni di pericolo.

L’Etichettatura, tutti i prodotti chimici conformi alla normativa devono avere l’etichetta contenente:

  • nome del prodotto
  • dati anagrafici del responsabile che commercializza il prodotto
  • simboli con le indicazioni di pericolo
  • tipi di rischi (R)
  • consigli sulla manipolazione del prodotto (S)

Prevenzione e Protezione da sostanze chimiche:

  • adoperare, se possibile, le sostanze che non presentano pericolo elevato e dotare gli ambienti di lavoro di aspiratori;
  • concepire protocolli di valutazione dei rischi che prevedano dettagliatamente tutte le misure di  prevenzione e protezione sia a livello collettivo che individuale;
  • avere degli adeguati piani di emergenza in caso di versamento accidentale e/o incidenti;
  • indicare e dotare il personale di DPI efficaci per il rischio chimico;

Gli ambienti sanitari dove L’OSS è più esposto al rischio chimico:

  • le aree dove vengono usati disinfettanti e antisettici;
  • aree dedicate alla sterilizzazione con prodotti chimici;
  • i laboratori,con particolare attenzione a quelli di anatomia patologica;
  • ambulatori dove si fanno endoscopie, con successiva disinfezione e sterilizzazione degli endoscopi;
  • reparti di radiologia;
  • sale operatorie dove si usano anestetici gassosi;
  • ambienti di manipolazione di sostanze chimiche di dimensioni ridotte e privi di areazione adeguata o di cappe chimiche;

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